Fede, arte e storia



L’uomo fin dalla preistoria ha sempre stabilito un forte legame con la propria terra, tanto da attribuirle delle vere e proprie valenze magiche e religiose. Oggi sono ancora visibili innumerevoli simboli di questa “sacralizzazione” del territorio, anche se ne stiamo perdendo il significato profondo.
Nell’antichità le sorgenti, i crocevia e i luoghi in cui era avvenuto un evento prodigioso erano considerati sacri ed erano segnati da tempietti.
Con il cristianesimo questi si sono trasformati in oggetti di devozione verso varie figure divine come santi locali, la Madonna, il Cristo.
Questi piccoli elementi architettonici sparsi per il nostro territorio prendono il nome di edicole votive.
Il ruolo principale di questi “piccoli templi” era di proteggere il luogo sul quale erano edificati come le porte di accesso di una città, una casa, un latifondo agricolo.
Avevano spesso la funzione di rassicurare il viandante lungo il suo cammino in vari punti cruciali del suo percorso: gli incroci, i punti di sosta, le sorgenti diventavano così occasione per la preghiera.
Le edicole votive rappresentavano una vera e propria segnaletica.
Venivano impiegate ad esempio per segnare i limiti di un latifondo agricolo, per delimitare le tappe di una processione o per delineare il percorso verso un santuario.
Quasi sempre queste costruzioni nascono come opere dei privati, e spesso sono state edificate per adempiere ad un “voto”. Si trovano in larga parte sul suolo pubblico, ma non mancano esempi eretti nel privato.
Le persone del posto continuano a curare questi oggetti e in particolare ciò che custodiscono al loro interno.
In passato le edicole votive erano dei veri e propri monumenti dall’alto valore simbolico.
Di recente, si assiste a una riscoperta di queste architetture e dei valori che esse rappresentano.
https://www.comune.brugherio.mb.it/citta/luoghi-dinteresse/patrimonio-architettonico/colonne-ed-edicole-votive/






L'edicola è una struttura architettonica relativamente di piccole dimensioni, con la funzione pratica di ospitare e proteggere l'elemento che vi è collocato.
Il termine deriva dal latino aedicula, diminutivo di aedes ("tempio") e dunque con il significato originario di "tempietto". In origine si trattava di un tempio in miniatura, che ospitava la statua o la raffigurazione di una divinità.
Strutture di protezione per le immagini di culto, collocate fuori dai templi (sacelli o cappelle) o dentro i templi stessi per le divinità minori sono presenti anche nell'antico Egitto. L'edicola vera e propria si sviluppa tuttavia in ambito greco-romano, riprendendo gli elementi essenziali dell'architettura templare, in particolare quelli della facciata, sintetizzati in un piccolo timpano o frontone sorretto da due colonne.
Può essere una struttura a sé stante, oppure essere appoggiata ad una parete da cui sporge. In questo secondo caso la struttura architettonica dell'edicola (colonne e frontone) può costituire l'inquadramento di una nicchia ricavata nella parete. Edicole di piccole dimensioni possono essere anche scolpite in un solo pezzo, invece che costruite con elementi separati, ovvero l'inquadramento a edicola di una nicchia può essere dipinto. La forma architettonica assume quindi una funzione estetica di inquadramento e di evidenziazione e l'edicola può costituire anche una decorazione fine a sé stessa, senza ospitare alcun oggetto al suo interno.
A partire dal XII secolo il termine edicola sacra o edicola votiva diviene sinonimo anche di tabernacolo eucaristico, capitello votivo, santella, piccole strutture architettoniche atte a proteggere un'immagine sacra oggetto di culto, sia all'interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne.

Le edicole votive possono essere distinte in:

- a cappella. E' un piccolo edificio che, oltre ad alloggiare sulla parete di fondo l'Immagine Sacra che vi si venera, comprende anche un piccolo spazio dove può essere accolta qualche persona e, non di rado, è munita anche di un piccolo altare.
- a vela. Anche questa si presenta come costruzione a sé stante, ma costituita solo da un muro per lo più terminante con un timpano di coronamento, e nel quale è allocata una piccola nicchia contenente l'immagine Sacra.
- a nicchia. Realizzata da un incasso, di una nicchia per l'appunto, che può avere forme diverse, ricavato per lo più in pareti di abitazioni, ma anche, lungo le strade, in muri a contenimento del terreno, come ancora in quelli di edifici pubblici.




Le edicole votive sono varie multicolori forme di arte povera che esprimono devozione popolare a Gesù, alla Madonna e ai Santi.
Trattasi di manufatti particolarmente fragili, perché esposti alle intemperie e realizzati con materiali semplici: legno, pietra, ceramica, ecc.
Necessitano di frequenti restauri, in qualche caso anche la ricostruzione, o nuova costruzione.
Fanno memoria di un avvenimento e creano comunità, infatti come nei tempi passati sono ancora gli abitanti del luogo che si fanno promotori di restauri.

Contengono statue, affreschi, dipinti o oggetti devozionali diversi quali rosari, croci, quadri, immaginette, ceri, fiori.



Per quanto riguarda i supporti delle raffigurazioni e le tecniche pittoriche, dominavano nelle edicole antiche, quelle eseguite come dipinto murario; in queste, anche dove sono state collocate altre immagini più recenti quali stampe o piccole statuette, sotto lo ‘scialbo’ di calce che le ricopre non è difficile intravedere le tracce più o meno evidenti dell'iniziale dipinto murale.





Più recenti sono le immagini in ceramica o in terracotta che, per la loro peculiarità di conservare nel tempo inalterati i colori, si imposero soprattutto nel XIX secolo: questi materiali, ancora oggi, vengono utilizzati nelle nuove costruzioni.






Più rare sono le edicole con l’immagine sacra realizzata su tela o carta, materiali che non si prestavano all’esterno, ma nelle edicole a cappella o in quelle a riparo all’interno dell’edificio o, lungo le strade, sotto passaggi voltati.
Interessanti sono, poi, le cornici a stucco che possono essere più o meno elaborate (con presenza di elementi floreali, ricci, conchiglie) a seconda del periodo in cui furono realizzate, ma anche della disponibilità economica del loro committente e della abilità acquisita dagli stuccatori.
https://www.weboli.it/cosa-visitare/architetture/edicole-votive.html





I capitelli e le edicole votive sono fonte di ispirazione per pittori 



Tiziano



Acquerello del conte Domenico Carrara






Vizzotto Alberti Giuseppe



Giovanni Paolo Rossi, naif






Madonna del cammino


Disegno di Silvia Ghiringhelli

illustratori













scultori

(Opera di Andrea Jori - Mantova)



Opere dello scultore Aldo Falchi



Pregare davanti al capitello
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